Il seminario è stata una riflessione sulla natura molteplice della marca. La marca è un insieme di associazioni e immagini che si formano nella mente del consumatore quando sente nominare una particolare marca. La marca (brand) comprende sia una parte più visibile e materiale che corrisponde al marchio e che comprende il nome di marca (brand name) esprimibile a parole (Lacoste), e il logo (brand mark) che è la parte riconoscibile ma non pronunciabile (il coccodrillo della Lacoste), sia una parte più immateriale emotiva e valoriale definita identità di marca (brand identità e brand image): un costrutto simbolico che racchiude tutte le associazioni, le immagini che la marca è capace di evocare (brand identità) e che i consumatori percepiscono nella loro mente (brand).
L’evento è stato a costo zero per l’università in quanto la promozione di brochure e locandine sono state offerte da sponsor locali. E’ stato organizzato da Cat- Lab, si inseriva nei corsi tenuti dalla prof. Mantovani durante l’anno accademico 2008/ 9 di Economia dei beni culturali (scienza delle finanze) e di Economia dell’ industria della moda e del marchio (Economia applicata). Il II° corso ha preso in esame il marchio Made in Italy come valore culturale per i settori del turismo, fashion e Agribusiness. ( libro Forte- Mantovani 2005 Lezioni di economia della moda, Torino, Giappichelli) .
Il relatore dott. Santo Frascati tecnico pubblicitario professionista esperto in comunicazione.dapprima si è soffermato sulle Caratteristiche e Requisiti del marchio e l’importanza del valore suggestivo dove esiste un marchio notorio. Il seminario ha proseguito con la differenza fra:
Marchio forte e marchio debole a seconda del loro potere di individualità. È un marchio forte quello che ha spiccata originalità e notevole capacità distintiva (ad esempio non deve avere attinenza con il prodotto o servizio a cui si riferisce). es. Rolex (orologi), Strega (liquore). È, invece, un marchio debole quello che presenta una minore originalità (ad esempio per una diretta relazione con il prodotto o servizio che contraddistingue es Benagol, Golasan, Momendol, No gas . La terza parte del seminario ha riguardato i :
3) Marchi collettivi
che garantiscono l’origine, la natura o la qualità di prodotti o servizi. La registrazione di marchi collettivi è concessa a quei soggetti che svolgono la funzione di garantire l’origine, la natura o la qualità di determinati prodotti o servizi e che possono concedere l’uso dei marchi stessi a produttori o commercianti che rispettino determinati requisiti.
ha la funzione di certificare che il prodotto sul quale è apposto abbia determinate caratteristiche qualitative e/o sia stato prodotto seguendo determinati procedimenti. Qui di seguito sono elencati i principali marchi di qualità:
Il Marchio CE, o più correttamente marcatura CE, attesta che il prodotto su cui è apposto è conforme a tutte le Direttive comunitarie ad esso applicabili.
L’Unione Europea per promuovere e tutelare i prodotti agroalimentari ha creato con il Regolamento CEE n. 2081/92 i seguenti marchi:
DOP – Denominazione di Origine Protetta (PDO – Protected Designation of Origin), identifica la denominazione di un prodotto la cui produzione, trasformazione ed elaborazione avvengono in un’area geografica determinata.
IGP – Indicazione Geografica Protetta (PGI – Protected Geographical Indication), identifica la denominazione di un prodotto di cui almeno uno degli stadi della produzione, trasformazione o elaborazione avviene in un’area geografica determinata. es. di prodotti IGP: lardo di Colonnata, pomodoro di Pachino.
STG – Specialità Tradizionale Garantita (TSG – Traditional Speciality Guaranteed), ha il compito di valorizzare una composizione tradizionale del prodotto o un metodo di produzione tradizionale, ma non fa riferimento ad un’origine. ( mozzarella , pizza).
Denominazione di Origine Controllata è un sistema di certificazione nazionale della qualità di prodotti agroalimentari. In seguito all’entrata in vigore nel 1992 dei marchi DOP, IGP e STG questo sistema di certificazione è stato utilizzato esclusivamente per contraddistinguere i vini di qualità:
Vini a Denominazione d’Origine Controllata e Garantita, il marchio DOCG indica il particolare pregio qualitativo di alcuni vini DOC di notorietà nazionale ed internazionale. Per la certificazione DOCG sono richiesti requisiti tra i quali l’imbottigliamento nella zona di produzione e in recipienti di capacità inferiore a cinque litri (es. Chianti, Franciacorta spumante)
Vini a Denominazione d’Origine Controllata, il marchio DOC indica vini di qualità originari di zone limitate richiamate nel nome del vino. Le caratteristiche enochimiche (estratto secco, acidità totale,…) ed organolettiche (colore, odore, sapore) devono rispettare precisi requisiti fissati dai Disciplinari di produzione (Dolcetto d’Alba, Sangiovese di Romagna)
Ad un livello inferiore rispetto ai vini DOCG e DOC si posizionano i Vini ad Indicazione Geografica Tipica, il marchio IGT indica vini da tavola di qualità prodotti in aree generalmente ampie. I requisiti sono meno restrittivi di quelli richiesti per i vini DOC.
Ne esistono di vari tipi sia pubblici come il marchio Agricoltura biologica sia marchi privati. Questi ultimi indicano il rispetto del regolamento comunitario oppure l’adozione di norme più restrittive.
Agricoltura biologica, è un marchio regolato dal regolamento CEE n.2092/91. Può essere apposto volontariamente dai produttori di prodotti sottoposti a un controllo e risultati composti da ingredienti di cui almeno il 95% ottenuti con il metodo biologico.